Viaggiatori straordinari by Marco Valle

Viaggiatori straordinari by Marco Valle

autore:Marco Valle [Valle, Marco]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Neri Pozza


Odoardo Beccari: dal Chianti al Borneo e ritorno. Passando per Salgari

Tra le colline del Chianti, precisamente a Radda, presso la Fattoria Vignavecchia campeggia la grande scritta «Beccari 1876». Un omaggio alla prima annata messa in bottiglia da Odoardo Beccari, bisnonno di Orsola Beccari, attuale proprietaria della storica azienda e, al tempo stesso, un tributo all’illustre avo. Naturalista, botanico e intrepido giramondo.

Prima di dedicarsi ai vini della sua terra Odoardo viaggiò per lunghi anni in Asia e in Africa sorprendendo i suoi colleghi d’università e ispirando alcuni dei migliori romanzi di Emilio Salgari. Ecco la sua storia. Nato a Firenze il 16 novembre 1843, si appassionò sin da giovanissimo all’osservazione scientifica e già nel 1864, subito dopo la laurea in Scienze naturali all’Università di Bologna divenne assistente alla cattedra di Botanica. Carattere irrequieto e curioso, Beccari in quegli anni felsinei strinse amicizia con un altro personaggio altrettanto irrequieto e curioso, il marchese genovese Giacomo Doria come lui appassionato d’esplorazioni scientifiche e viaggi avventurosi in «terre incognite». Un incontro decisivo: negli anni, come sappiamo, Doria, alternando spedizioni con l’attività politica (fu senatore e sindaco della sua città), fonderà il Museo di Storia Naturale di Genova, uno dei punti di riferimento degli esploratori italiani, e sosterrà finanziariamente le iniziative dell’amico fiorentino.

Torniamo al 1864. Dalla quieta Bologna i due giovani puntarono i loro occhi sull’ancora misterioso Borneo e più precisamente sul Sarawak, un prolungamento informale dell’impero britannico retto dal rajàh inglese Sir James Brooke. Ed ecco spiegato Salgari. Il prolifico quanto sedentario scrittore veronese s’ispirò proprio ai dettagliati resoconti di Beccari per il suo famosissimo «ciclo dei pirati della Malesia». Unendo precisione geografica a tanta fantasia: Sandokan è la storpiatura del nome della città di Sandakan e il «cattivissimo» Brooke in realtà fu uno splendido avventuriero le cui gesta – come conferma nel 2021 l’uscita del bel film di Michael Haussman Ai confini del mondo, la vera storia di James Brooke – continuano ad affascinare e intrigare. Per più motivi.

Nato in India nel 1803, dopo gli studi in Inghilterra si arruolò nell’esercito della Compagnia delle Indie orientali combattendo nella prima guerra anglo-birmana. Rimasto gravemente ferito, Brooke fu costretto a dimettersi e, comprata una goletta, a cercare la fortuna sul mare. Nel 1835 l’inglese salpò per il Borneo mettendosi al servizio del sultano del Brunei Muda Hashim, impegnato a fronteggiare una ribellione locale. Grazie all’esperienza militare acquisita in India e i cannoni della sua nave, James schiacciò rapidamente la rivolta ottenendo in premio dal sultano il territorio del Sarawak, dal 1842 suo personale dominio. Divenuto rajàh, il coraggioso Brooke riuscì a pacificare i suoi bellicosi sudditi – i temibili dayak, noti per la loro passione nel cacciare le teste dei nemici –, eliminare la piaga della pirateria e organizzare un embrione d’organizzazione statuale. Amministratore ferrigno ma illuminato, negli anni consolidò il suo potere rendendo, con qualche dispiacere della madrepatria, il piccolo regno pienamente indipendente e, considerate le condizioni del tempo, abbastanza sviluppato. Aperto con cautela – per non urtare le tradizioni locali i missionari non



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